Che cosa succederebbe se alla fine della nostra esistenza potessimo rivedere la nostra vita al rallentatore?
Ogni dettaglio sarebbe esaltato e quella lentezza ci renderebbe forse consapevoli di alcune cose che, sebbene importanti, ci sono sfuggite o sono passate inosservate.

La lentezza “consapevole” è luce, è uno spazio di libertà nella dimensione frenetica del tempo.

E’ la virtu’ di chi ha abbandonato la brama di arrivare “primo” a tutti i costi, “primo” secondo criteri che ogni volta qualcun altro ha deciso per lui, per scegliere di essere “primo” nel gustare veramente il viaggio della vita.

Possiamo appropriarci di quella lentezza adesso, confidando profondamente nel fatto che il gusto che non sentiamo, la gioia che non proviamo, dipendono in grande parte dallo sguardo superficiale che ci portiamo dietro e da cui possiamo ancora imparare a liberarci, affinché tutta la bellezza così preziosa che ci circonda non rimanga a noi tanto nascosta.